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Jamaica

La Jamaica per noi che abbiamo visitato già Messico e Cayo Largo a Cuba è stata un po’ una delusione…

Innanzitutto è molto più influenzata del turismo Americano, quindi Palazzi e alberghi molto alti sulla costa rovinavano un po’ l’atmosfera caraibica che ci aspetttavamo di trovare, così come le boe che ci sono nel mare vicino alla riva che indicano il passaggio delle moto d’acqua.

Forse siamo stati sfortunati noi, qualcuno sicuramente ci smentirà raccontandoci altre sensazioni…

Alloggiavamo al Merril’s Beach Resort dell’Explora cafè situato direttamente sulla famosa spiaggia di Negril. Villaggio tre stelle senza troppe pretese.

Carino con le sue piccoli palazzine in stile caraibico a due piani immerse in una meravigliosa vegetazione tropicale.

Appena arrivati subito i Jamaicani ci assalgono cercando di venderci il prodotto più famoso dall’isola, la Mariuana, che tra l’altro abbiamo scoperto poi non essere legale nemmeno li, quindi soprattutto ai turisti, si consiglia di stare molto attenti a non farsi beccare dalla polizia del luogo, se non si vuole passare una bruttissima notte in prigione, che ha detta di una delle nostre guide non è proprio una bella esperienza da fare.

Il mare è sicuramente uno spettacolo di colori e quelle acque così calme e invitanti ci fanno subito venire voglia di fare un bagno rigenerante post lungo-viaggio.

Ci informiamo subito sulle escursioni che vengono effettuate e decidiamo per la visita sul Black River.

Partenza al mattino presto dal villaggio raggiungiamo il fiume dopo circa 2 ore di pulman e prendiamo un barcone che ci porta sulle tranquille acque all’interno di una vegetazione di mangrovie spettacolare, troviamo dei coccodrilli e ci fermiamo in un tratto del fiume dove la guida jamaicana offre ai più coraggiosi la possibilità di fare un bagno adrenalinico nelle acque infestate dai coccodrilli, qualche temerario tra noi c’è stato…

Per pranzo sosta in un ritorante lungo il fiume, poi partenza per le Y.S.FALLS, delle cascate bellissime dove poter fare un tranquillo bagno e farsi un idromassaggio naturale con l’acqua che scende dalle rocce.
C’è anche la possibilità di farsi trasportare attraverso la foresta imbragati a delle corde con una carrucola.
Al rientro sosta in un chioschetto che vende frutta per assaggiare i gustosi prodotti dell’isola.

Altra escorsione che abbiamo fatto è quella al Ricks Cafè, un famoso locale che si affaccia sul mare, si possono vedere dei tuffi mozzafiato da altezze strabilianti, eseguiti dai jamaicani o anche da qualche turista coraggioso.
Ci godiamo il tramonto sorseggiando un buon cocktail e ascoltando la bella musica del complesso che sta suonando per una coppia di sposi.

Un’altra cosa che ci ha colpito è sicuramente la messa Gospel, ci è stato consigliato dal personale del villaggio di assistera ad una parte della cerimonia che dura in tutto 3 ore… un’eperienza molto suggestiva e particolare.

Visto che la scelta nel buffet del villaggio non era proprio il massimo ogni tanto abbiamo sperimentato un ristorantino sulla spiaggia che preparava dell’ottima aragosta.

Alla fine tirando le somme del viaggio direi che anche se con qualche piccolo inconveninete è valsa la pena farlo, perché comunque ogni nuova esperienza arricchisce e lascia qualcosa nel cuore.

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